Pulsione in Psicologia
In psicologia, per Pulsione s'intende la costituente psichica che produce stati di eccitazione che spingono l'organismo all'attività. In psicologia si parla di pulsione come sinonimo di bisogno. Più pulsioni possono portare a numerose e differenti soddisfazioni (fame, protezione, individuazione).
Lo stimolo della pulsione agisce come una forza costante incontrollabile e la persona non le si può sottrarre con la fuga come può fare con uno stimolo esterno. Il mantenersi di una pulsione insoddisfatta porta a frustrazioni e stress.
La meta delle pulsioni è l'eliminazione dell'eccitamento e la soddisfazione. La meta può essere raggiunta soltanto soddisfacendo la pulsione (il bisogno) alla sua origine. Più vie possono condurre all'eliminazione dell'eccitamento e soddisfazione, e per una pulsione possono darsi molteplici mete prossime e intermedie.
L'oggetto delle pulsioni è ciò attraverso il cui la soddisfazione si compie (fame-cibo, protezione-casa, individuazione-famiglia). Ciò a cui, o mediante cui, la pulsione può raggiungere la sua meta. L'oggetto è l'elemento più variabile della pulsione e le è assegnato soltanto in forza della sua proprietà di rendere possibile il soddisfacimento (U.Galimberti, Dizionario di Psicologia, UTET, 1994). La pulsione piú elementare è la pulsione sessuale. Per S.Freud (1905) sinonimo principe di pulsione è la pulsione sessuale.
La pulsione acquisisce quindi diversi sinomini, ciascuno con la sua carica. La pulsione è sinonimo di fame, sinonimo di casa o sinonimo di famiglia. Per i bambini con disturbo del comportamento la pulsione è sinonimo di vergogna perché la spinta della rabbia acquisisce quel significato paradossale. Per chi soffre di ansia, la pulsione è sinonimo di fuga ed evitamento e porta al paradosso della perdita del controllo sugli eventi. Per le madri, la pulsione è sinonimo di protezione.
Per A.Adler, se l'appagamento di una pulsione si scontra con un ostacolo culturale o si contrappone ad un'altra pulsione, l'espediente difensivo determina il capovolgimento della pulsione nel suo opposto (avarizia/generosità, voracità/anoressia, ecc.), oppure lo spostamento di una pulsione verso un'altra meta: dall'amore per il padre a quello per l'insegnante, il medico, l'amico (fonte).
Un attaccamento particolarmente forte della pulsione al suo oggetto viene messo in rilievo come "fissazione" della pulsione.
La fissazione della pulsione si produce in periodi remotissimi della sviluppo, e pone fine alla mobilità della pulsione opponendosi vigorosamente al suo staccarsi dall'oggetto. Per autori come Adler o Freud, se io "non mi stacco" dalla pulsione sessuale infantile per l'una o l'altra ragione, sarò rigido nella mia vita adulta manifestando problemi psicologici.
Francesco Santini, Psicologo.
