Panico e Paura
La Paura è un'emozione primaria di difesa, provocata da una situazione di pericolo che può essere reale, anticipata dalla previsione, evocata dal ricordo o prodotta dalla fantasia.
La Paura è spesso accompagnata da una reazione organica, di cui è responsabile il sistema nervoso autonomo, che prepara l'organismo alla situazione di emergenza disponendolo, anche se in modo non specifico, all'apprestamento delle difese che si traducono solitamente in atteggiamenti di fuga, lotta o paralisi; quando invece è protatta e relativa a oggetti, animali o situazioni che non possono essere considerati paurosi, la Paura assume i tratti patologici della fobia che la psicanalisi interpreta come difesa dall'angoscia.
Il Panico è un episodio acuto d'ansia caratterizzato da tensione emotiva e terrore intollerabile che ostacola un'adeguata organizzazione del pensiero e dell'azione. Il Panico, che può associarsi a fenomeni di depersonalizzazione è accompagnato da turbe vegetative quali ipersudorarzione, pallore, palpitazioni, dispnea e tremore.
Una crisi di Panico può esprimere un'intensa reazione emotiva che si riferisce o a un pericolo reale o a tensioni interne avvertite come minacciose. Tende ad esaurirsi spontaneamente lasciando un senso di marcata prostrazione. J.Hillman (Hillman,J. Saggio su Pan, Adelphi, 1977), riconduce il panico alla paura della propria istintualità animale che ha in Pan, il dio-capra della natura, la sua espressione mitologica. Per l'Autore, essere senza paura, privi di angosce, invulnerabili al panico, significa perdita dell'istinto e perdita di connessione con il mondo.
Il Panico, che i greci chiamano phobos, è la Paura con la maiuscola che non si precisa in nessun oggetto di riferimento e contro il quale non c'è nulla da fare (U.Galimberti, Dizionario di Psicologia, UTET, 1994).